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25 APRILE 2020: L’ITALIA CHE RESISTE !

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Quest’anno il 25 Aprile ci chiama ad una riflessione nuova: la rinascita del Paese.  

La Festa della Liberazione ha sempre rappresentato per gli italiani una Festa, dove ritrovarsi in una più forte identità nazionale, recuperando memoria, valori, testimonianze per affrontare il futuro. 

Oggi, più che nel passato, fare memoria dei valori della Resistenza, della Liberazione e della Costituzione che ne è stata il frutto, è più urgente e, insieme, più difficile. Più urgente perché a quel periodo di lotte e sofferenze noi dobbiamo ciò che siamo adesso e le conquiste di una società e di una democrazia tra le migliori del mondo. Nuovi fascismi e nuovi revisionismi, però, sono più presenti sul panorama politico nazionale e internazionale e la tentazione di cedere alla suggestione “dell’uomo solo al comando” è più insidiosa di un tempo.

Nel contempo è urgente, trovare la forza e la coesione, per iniziare la riflessione sulla ricostruzione, sulla fase 2, sull’uscita dall’emergenza Coronavirus, per affrontare l’inevitabile crisi che stiamo vivendo e abbiamo di fronte, che sta già creando un’ aumento delle diseguaglianze sociali e delle povertà.

La preoccupazione centrale riguarda ovviamente la questione economica e sociale, a partire dalle pesanti problematiche del lavoro, dove oggi gli ammortizzatori sociali non sono per tutti e domani esiste il rischio concreto di chiusure e recessione pesante, specialmente se la pandemia si dovesse protrarre nel tempo. C’è bisogno di un orizzonte, di una prospettiva.

Una prospettiva significa avere e comunicare un piano concreto, decidere e costruire strumenti innovativi, impegnare risorse per la nuova fase che ci aspetta, con un governo collegiale e la partecipazione di tutti gli attori sociali.

Il 25 Aprile ci aiuta ad immaginare questa prospettiva non come una resistenza fine a sé stessa o come la semplice ricerca di un ritorno al passato, ma come un cambiamento.

Occorre ripensare il nostro modello di sviluppo, orientando le risorse per la ricostruzione, gli investimenti per riconvertire le attività e le produzioni, riadattare e riorganizzare i servizi per rispondere anche all’altra grande emergenza planetaria con la quale dobbiamo fare i conti: quella ambientale e climatica !

In una situazione come la nostra è a quelle risorse di valori e di morale civile che dobbiamo fare ricorso per poter gestire l’emergenza. 

E’ importante che tutti, e le ACLI in particolare, si assumano la responsabilità di questa urgenza e di questa difficoltà. Il 25 Aprile può essere il catalizzatore di un processo di guarigione dalle nostre patologie, di riscatto di una idea di democrazia e di società coerente con quella disegnata dai nostri costituenti, a patto che si rigeneri un sentimento collettivo, un obiettivo condiviso per un Bene Comune superiore. Per delle Istituzioni e per una democrazia sostanziale e partecipata da curare e preservare. Non è un compito di altri. Non è una responsabilità che si può delegare.

E’ la terza fedeltà delle ACLI. È uno degli elementi identitari del nostro essere ACLI che, non dimentichiamolo, è un’associazione storica figlia diretta dei valori della Liberazione e della Costituzione.

Invitiamo tutte le acliste e tutti gli aclisti a testimoniare questa nostra fedeltà partecipando, nelle forme limitate e virtuali che la situazione ci impone, alle iniziative territoriali che ci saranno e in particolare alla grande “piazza virtuale” organizzata dall’ANPI il 25 aprile dalle ore 14,30 e che potete trovare su www.25aprile2020.it.

E’ solo così che i valori del 25 Aprile possono trasformarsi da celebrazione a processo di rigenerazione!

Buon 25 aprile…l’Italia che Resiste !

#iorestolibero

Massimo Tarasco

Presidente Regionale ACLI Piemonte


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