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Il 5 Novembre le ACLI in corteo a Roma per la Pace. Dal 21 al 23 Ottobre iniziative in diverse Città.

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La grande manifestazione nazionale per la pace, organizzata dalle ACLI e da tanta società civile riunita nella Rete Pace e Disarmo, si terrà il 5 novembre a Roma. Vogliamo dare un segnale forte e dire, insieme a Papa Francesco: tacciano le armi!

Continueremo a sostenere il popolo ucraino, proprio questa settimana abbiamo inviato, insieme a Caritas Italiana, 3 ambulanze per due ospedali di Leopoli, e saremo sempre a fianco delle vittime di questo conflitto bellico alle porte dell’Europa.

Il 5 novembre vogliamo dire che non né mai troppo tardi per sedersi ad un tavolo e cercare un punto di incontro per porre fine al conflitto bellico. ora il nostro compito è quello di dare voce ad un grande movimento popolare che già esiste nel paese per dire che l’unica via possibile è la pace”.

Quando si parla di pace non esistono bandiere politiche ma c’è in gioco il destino di tutti noi.

Per questo, all’interno della Rete Pace e Disarmo stiamo organizzando, per il week end 21/23 ottobre, manifestazioni per la pace in diverse città italiane e piemontesi.

La guerra è sempre una sconfitta per tutti, accompagnata dalla morte e sofferenze inaudite di persone innocenti sacrificate dall’inumanità e vigliaccheria di pochi. 

La presa di posizione netta, chiara, forte che oggi ci è chiesta, coinvolgendo tante altre persone, gruppi, associazioni, movimenti, giovani, anziani, donne e uomini, dovrà però poi continuare nella ricerca quotidiana di segni, gesti, azioni, comportamenti alla portata di tutti che costruiscono e garantiscono la pace. La nonviolenza come stile associativo!

La nonviolenza si impara dunque si studia, si pratica, si agisce. Non è attesa passiva, ma azione costante e coerente che caratterizza il nostro modo di vivere. 

“A partire da noi!”.  Meglio “A partire da me”. 

MARIO TRETOLA

Presidente Regionale ACLI Piemonte

Appello di convocazione 5 Novembre

La minaccia nucleare incombe sul mondo. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future.

Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza.

L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture.

Questa guerra va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.

Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso.

Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.

L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione

CESSATE IL FUOCO SUBITO, NEGOZIATO PER LA PACE!

ONU CONVOCHI UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI PACE

METTIAMO AL BANDO TUTTE LE ARMI NUCLEARI

Promuovono:

Rete Italiana Pace e Disarmo: 

ACLI – AGESCI – ALTROMERCATO – AOI – Associazione di cooperazione e di solidarietà internazionale – Associazione Nazionale Partigiani Italiani – Archivio Disarmo – ARCI – Associazione Papa Giovanni XXIII – Associazione per la pace – AUSER – Beati i costruttori di Pace – Centro Studi Sereno Regis – CGIL – CIPAX – CNCA – Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI – Conferenza degli Istituti Missionari in Italia – Emmaus Italia – FOCSIV – Fondazione Finanza Etica – Gruppo Abele – Lega per i diritti dei popoli – Legambiente – Libera – Link – coordinamento universitario – Movimento europeo – Movimento Internazionale della Riconciliazione – Movimento Nonviolento – Noi Siamo Chiesa – Pax Christi Italia – Rete degli studenti medi – Rete della conoscenza – UDS – UDU e molti altri.

Comunità di Sant’Egidio

Diaconia Valdese

COREIS Comunità Religiosa Islamica Italiana

CISL

UIL

Pro Civitate Christiana

Comitato promotore Marcia PerugiAssisi

Tavola della Pace

E molti, molti altri..


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