Sviluppo Associativo

LILIANA MAGLIANO NUOVA RESPONSABILE REGIONALE DEL COORDINAMENTO DONNE ACLI PIEMONTE

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L’ASSEMBLEA DELLE DELEGATE DEL CONGRESSO REGIONALE DEL PIEMONTE IL 16 GENNAIO 2021 HA DATO VITA AL COORDINAMENTO REGIONALE DONNE ACLI DEL PIEMONTE PROCEDENDO ALL’ELEZIONE DELLE QUINDICI COMPONENTI CHE NE FANNO PARTE.

IL COORDINAMENTO COSI’ COSTITUITO HA PROVVEDUTO NELLA SUA PRIMA RIUNIONE TENUTASI IL 25 GENNAIO 2021 A DEFINIRE NEL NUMERO DI CINQUE IL DIRETTIVO DEL NUOVO ORGANISMO, AD ELEGGERE LILIANA MAGLIANO QUALE RESPONSABILE REGIONALE DEL COORDINAMENTO, DANIELA GRASSI VICE RESPONSABILE E MARA ARDIZIO, MARINA BISIO E LAURA MALANCA COMPONENTI DEL DIRETTIVO.

Nel corso della riunione la neoeletta coordinatrice, dopo aver ringraziato per la fiducia le componenti del coordinamento   ha indicato come il lavoro, la famiglia, gli affetti, lo studio e la casa siano tra  i tanti fattori che incidono sulle scelte delle donne e le condizionano.  Continua pertanto ad essere indispensabile che le donne continuino ad essere informate dei propri diritti e ne acquisiscano consapevolezza. Le donne delle ACLI sin dall’origine dell’associazione si sono impegnate perché venissero informate e fossero tutelate. Molta strada è stata fatta in questa direzione, ma molta ne deve ancora essere fatta soprattutto perché il lavoro inteso come realizzazione della persona, come elemento di sicurezza e di indipendenza, anche economica, diventi accessibile a tutte le donne che lo desiderano. 

Ha rilevato che raramente si ricordano le donne che si sono spese e molto hanno fatto per il bene comune e per l’Associazione e “mi piace oggi ricordare” ha dichiarato “Maria FEDERICI, che fu a lungo una delegata delle ACLI e nel 1946 fu tra le 21 donne elette all’Assemblea Costituente e nel 1948 alla Camera dei Deputati, Maria FORTUNATO, prima presidente del primo coordinamento nazionale” e le coordinatrici che in anni si sono succedute. Ha proseguito ricordando le tante donne impegnate nell’Associazione sia a livello locale, sia nei servizi di tutto il sistema ACL, che silenziosamente hanno prestato e prestano la loro attività e condividono gli ideali associativi ed un particolare ricordo anche alle donne piemontesi che tanto tempo ed energia hanno dedicato per la realizzazione degli obiettivi associativi la cui memoria raramente viene richiamata.       

Ha infine riferito brevemente sull’attività che nel quadriennio precedente è stata svolta dal coordinamento nazionale, di cui ha fatto parte e di cui ha seguito i lavori. L’attività è stata indirizzata particolarmente alle problematiche delle donne nello svolgimento dell’attività lavorativa e nella ricerca del lavoro, e concretizzata in una ricerca/inchiesta dal titolo “Valore Lavoro” relativa alle strategie ed ai vissuti delle donne nel mercato del lavoro. In essa si evidenzia l’arretratezza della situazione italiana nel confronto con gli altri paesi europei.

Altro importante argomento affrontato dal coordinamento nazionale, che può essere definito una piaga del nostro paese, è quello della violenza contro le donne. Violenza che attraversa tutte le culture, senza distinzioni economiche, di età, di cultura e che si manifesta in varie forme: psicologiche, fisiche, economiche con tutta una serie di atti persecutori.  Il coordinamento ha cercato di sottolineare questi problemi, ma molto deve ancora essere fatto sia a livello formativo-educativo, sia come aiuto verso chi si trova a dover affrontare questo enorme problema e necessita di una rete di aiuto e di protezione.

Ha concluso auspicando che venga riconosciuta l’importanza della presenza delle donne in ambito associativo a tutti i livelli, essenziale per lo sviluppo delle ACLI, ricordando l’importanza del contributo che in questi oltre 75 anni hanno apportato. Le donne devono essere stimolate affinché con la loro fattiva presenza possano intervenire a tutti i livelli e si rendano protagoniste, esprimendo le loro doti di sensibilità e di attenzione “ai piccoli”, ai progetti formativi e culturali e vengano coinvolte anche negli aspetti gestionali dei livelli associativi valorizzando così le differenze. 

Le donne possono e devono veramente diventare le protagoniste di progetti di rinnovamento delle ACLI, impegnandosi sul risanamento di un mondo malato e lavorando per la ricerca di un mondo pacificato.       


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