Domani, inizia il congresso nazionale delle Acli. E’ la terza partenza che ci siamo dati. Questa volta, dopo tanto discutere ed approfondire, abbiamo deciso di svolgerlo in maggior parte online. Per favorire la partecipazione e il dibattito lo faremo in più sessioni.
Abbiamo scelto la democrazia.
Abbiamo provato ad aspettare, a dilatare i tempi e abbiamo rispettato tutte le chiusure dovute al covid-19. Poi ci siamo decisi. Nonostante le giuste perplessità di molti, insieme, abbiamo messo al primo posto la democrazia associativa. La storia pluridecennale delle Acli ci ha insegnato che l’esercizio della rappresentanza non è un rito sterile, ma un modo per scavare nelle nostre radici, aprire le nostre menti, indagare sul nostro presente, progettare il nostro futuro e per stimolare anche un dibattito pubblico.
Abbiamo scelto la vita.
In un periodo difficile per il nostro paese e direi per tutta l’umanità abbiamo scelto la vita. Abbiamo scelto di continuare con la nostra attività, di non fermarci, di non farci condizionare ulteriormente. Oggi tante persone non ci sono più per colpa di questa maledetta malattia, l’economia e la pazienza del nostro paese è messa a dura prova, le disparità tra chi ha un lavoro più protetto e chi non lo ha, o lo ha senza protezioni, sta diventando un solco tra povertà e benessere, l’inattività crea depressione, i nostri figli non fanno sport, non riescono a incontrarsi o studiare decentemente con la Dad. I nonni, le persone che già sono più vulnerabili, vivono nella solitudine. Per non parlare della tragica chiusura dei nostri circoli che si reinventano online e le difficoltà attraversate delle nostre imprese sociali per stare vicino alle persone. Problemi enormi che le Acli con spirito di iniziativa politica e di azione volontaria denunciano e aiutano. Per questo non dobbiamo fermarci. Scegliamo di non farci condizionare la vita, nonostante le giuste restrizioni. Vogliamo dare un segnale di vitalità, un messaggio per dire “andiamo avanti, insieme troveremo la soluzione migliore”.
Abbiamo scelto di dibattere.
Le candidature che si presenteranno al congresso sono due. Ma non ci sarà nessuno che si scontra. Il dibattito interno è stato intenso, a tratti duro. Le alternative sono il segno della vitalità delle Acli, dei suoi dirigenti. Perché le idee, le azioni, camminano con i passi degli uomini e delle donne; allora vale la pena confrontarsi, trovare le sintesi ed esprimersi. Nella consapevolezza che ognuno di noi è “servitore” di questa associazione: da parte mia voglio esprimere chiaramente la volontà e disponibilità a progettare e costruire percorsi sulla base di un’ampia condivisione. Nessun candidato da solo, o con un solo gruppo, potrà guidare un’associazione tanto variegata quanto autorevole. Il passato burrascoso, le sfide e le priorità da portare avanti ci dividono, ma non il senso di appartenenza e la volontà di affrontare le complessità. Il rispetto, la saggezza e l’amore per le Acli ci farà superare ogni asprezza. Leggendo le tante relazioni congressuali e le mozioni che sono emerse nei congressi territoriali, ci rendiamo conto di quale tesoro prezioso sono custodi le Acli. Spenderemo i nostri talenti insieme.
Abbiamo scelto di iniziare a Natale.
In un tempo di attesa. Come cristiani attendiamo qualcuno e non qualcosa. Lo attendiamo cercando di riempire l’assenza che sentiamo dentro, un’assenza che si nutre di amore. Non un amore che arriva dall’alto ma che si fa presenza, che si dilata nella vicinanza dei fratelli.
Auguro a tutti che il “tempo” del congresso sia un tempo giusto, bello e speso bene.
Emiliano Manfredonia
Preghiera dell’Adsumus
Siamo qui dinanzi a te, o Spirito Santo:
sentiamo il peso delle nostre debolezze,
ma siamo tutti riuniti nel tuo nome;
vieni a noi, assistici, scendi nei nostri cuori:
insegnaci tu ciò che dobbiamo fare,
mostraci tu il cammino da seguire,
compi tu stesso quanto da noi richiedi.
Sii tu solo a suggerire e guidare le nostre decisioni,
perché tu solo, con Dio Padre e con il Figlio suo,
hai un nome santo e glorioso.
Non permettere che sia lesa da noi la giustizia,
tu che ami l’ordine e la pace;
non ci faccia sviare l’ignoranza,
non ci renda parziali l’umana simpatia,
non ci influenzino cariche o persone.
Tienici stretti a te col dono della tua grazia,
perché siamo una sola cosa in te
e in nulla ci discostiamo dalla verità.
Fa’ che riuniti nel tuo santo nome,
sappiamo contemperare bontà e fermezza insieme
così da far tutto in armonia con te,
nell’attesa che, per il fedele compimento del dovere,
ci siano dati in futuro i premi eterni. Amen.